Iphone ecosostenibile? Gli impegni di Apple (e di Hooke) per l’ambiente

ambiente iPhone

La società Big Tech Apple, nella voce del suo CEO Tim Cook, ha espresso la volontà a impegnarsi attivamente, per riuscire a ridurre a 0 le emissioni di CO2 della sua filiera produttiva. La casa produttrice di iPhone ha dichiarato di voler raggiungere la carbon neutrality entro il 2030 e per riuscirci ha messo in atto iniziative su più fronti.

Dalla scelta dei materiali, fino alla collaborazione con realtà che si occupano di ripopolare la flora negli ecosistemi a rischio, le armi per combattere il problema ambientale sono tante. Tra le risorse su cui Apple sta puntando c’è anche il recupero dei dispositivi usati, dei loro componenti e la re-introduzione nel mercato di prodotti che sarebbero diventati rifiuti altrimenti.

Anche noi di Hooke contribuiamo, con la nostra tecnologia rigenerata, alla causa ambientale, riducendo il numero di dispositivi che andrebbero buttati. Per conoscere meglio il nostro lavoro sfoglia il nostro sito. Se sei di Messina, ti aspettiamo nel nostro store in Viale San Martino, 31.

Ma torniamo a parlare di Apple e vediamo quali sono i maggiori interventi che il colosso Big Tech sta mettendo in campo per raggiungere le Zero Emissioni.

Design sostenibile a basse emissioni

Fin dalla progettazione ogni dispositivo sarà studiato perché sia il più efficiente possibile in fatto di consumi, inoltre Apple continuerà ad incentivare l’utilizzo di materiali recuperati, innovandone i processi di riciclo. Lo scopo è quello di abbassare radicalmente le emissioni di gas serra.

La più recente innovazione Apple nel campo del riciclo è il robot che l’azienda chiama Dave (il passo successivo dopo i robot di smontaggio Daisy).

La sua funzione è disassemblare il Taptic Engine degli iPhone per recuperare in modo più efficace materiali fondamentali come i magneti in terre rare e il tungsteno, e permettere nel contempo il recupero dell’acciaio. In questo ambito anche il Material Recovery Lab di Austin, in Texas, si occupa di tecnologie innovative per il riciclo delle apparecchiature elettroniche.

È proprio da questi centri di recupero che derivano i materiali di riciclo che compongono tutti gli iPhone, iPad, Mac e Apple Watch in commercio. Come anche il 100% delle terre rare riciclate nel Taptic Engine dell’iPhone: una novità non solo per Apple, ma per l’intero mondo degli smartphone.

Nel 2019 Apple ha ridotto la sua carbon footprint di 4,3 milioni di tonnellate grazie a soluzioni di progettazione innovative e all’uso di materiali riciclati nei suoi prodotti. Negli ultimi 11 anni, la quantità media di energia consumata dai prodotti Apple è diminuita del 73%.

Scelta dei materiali

La scelta di Apple dei materiali per la realizzazione dei suoi prodotti è subordinata ai miglioramenti tecnologici con cui essi verranno lavorati. Per fare un esempio: Apple sta sostenendo lo sviluppo del primo processo diretto di fusione dell’alluminio senza emissioni di carbonio.

Oggi l’azienda ha annunciato l’utilizzo del primo approvvigionamento di questo alluminio a basse emissioni di gas serra nella catena di produzione dei MacBook Pro 16″. Grazie alla partnership con i suoi fornitori, nel 2019 Apple ha ridotto di oltre 242.000 tonnellate le emissioni di gas fluorurati. Sono gas utilizzati nella fabbricazione di alcuni componenti per l’elettronica di consumo, che possono contribuire al riscaldamento globale.

Efficienza nei consumi

Il consumo di energia è un ulteriore fattore su cui Apple ha dovuto mobilitare le proprie risorse per riuscire a raggiungere l’obiettivo 0 emissioni. Sia nelle proprie strutture, che nella sua filiera e nella scelta dei fornitori Apple individuerà nuovi modi per ridurre il consumo di energia. Attraverso una partnership con Apple, il Green Fund di Stati Uniti e Cina investirà 100 milioni di dollari in progetti accelerati di efficienza energetica per i fornitori Apple. Inoltre Apple ha svolto interventi di riqualifica enormi, riuscendo a ridurre il proprio fabbisogno elettrico di circa un quinto, risparmiando tra l’altro 27 milioni di dollari.

Un’azienda alimentata a energia rinnovabile

Nel processo di produzione il fabbisogno energetico di Apple è prodotto al 100% da energie rinnovabili e negli impianti di prossima apertura promette di mantenere lo stesso trend.

Allo stesso modo anche 70 fornitori di Apple si sono impegnati a produrre componenti utilizzando solo fonti energetiche pulite. Gli impianti che verranno costruiti per far parte di questo circolo produttivo virtuoso permetteranno di risparmiare oltre 14,3 milioni di CO2 ogni anno. L’equivalente di eliminare più di 3 milioni di auto dalle strade. L’80% dell’energia rinnovabile prodotta per essere utilizzata nelle strutture Apple è generata in impianti realizzati da Apple stessa. Questo produce anche un vantaggio per le comunità e le aziende incorporate in questo sistema, generando un beneficio a favore dell’economia sostenibile.

A livello mondiale, Apple sta attivando uno dei più grandi impianti fotovoltaici in Scandinavia, oltre a due nuovi progetti che forniranno energia a comunità sotto servite nelle Filippine e in Thailandia.

Rimozione dei gas serra

Nonostante i grandi interventi messi in atto da Apple, e quelli che sono in fase di sviluppo, ancora non è abbastanza, per raggiungere l’obiettivo 0 emissioni servono altri interventi.

Per questo motivo Apple sta investendo nelle foreste e in altre soluzioni naturali per eliminare i gas serra dall’atmosfera. In partnership con Conservation International, Apple investirà in nuovi progetti per contribuire al ripristino delle savane degradate dei Kenya e di un ecosistema di mangrovie in Colombia.

Le mangrovie sono anche in grado di immagazzinare 10 volte più gas serra rispetto alle piante che crescono sui terreni asciutti. Questo rappresenta una grande risorsa per le comunità locali. Lavorando insieme al Conservation Fund, il World Wildlife Fund e Conservation International, l’azienda ha protetto e migliorato la gestione di oltre 400.000 ettari di foreste e risorse naturali benefiche per il clima anche in Stati Uniti e in Cina.

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